DI CRISTINA DE STEFANO
“Il bambino è il maestro” racconta la vita di Maria Montessori. Vita fuori dal comune. Donna fuori dal comune. Pensiero potente, che esce dal confine della scuola per abbracciare una visione cosmica, un’idea di uomo trasformato, perchè cresciuto da bambino in “libertà”, fuori dalle gabbie della scuola tradizionale.

Maria Montessori ancora oggi divide, perchè ha un pensiero così radicale da respingere molti. Non voleva riformare la scuola: voleva buttare via tutto – millenni di prevaricazione dell’adulto sul bambino che chiamiamo educazione – per ricominciare da capo. Non è sorprendente che così tanti – istituzioni, pedagogisti – le abbiano resistito e che il suo metodo, nato in un asilo di caseggiato per poveri in un quartiere miserabile di Roma, sia diventato sinonimo di scuola privata e scuola per ricchi: le Èlite sono sempre attente alla formazione dei loro eredi e hanno subito colto la potenzialità del metodo Montessori.
L’autrice non fa parte del movimento Montessori, e questo le permette di raccontare dall’esterno il personaggio, luci e ombre, elementi controversi ed elementi positivi. Il ritratto che ne esce ha molte sorprese ed elementi di novità. Ci sono tante Maria Montessori, in questo libro su Maria Montessori, tutte sorprendenti e a volte in contraddizione tra loro, in una concatenazione di svolte e scelte che fanno del personaggio, a pieno titolo, una rappresentante della categoria oggi così di moda della “grande donna”.
Mentre si procede nella lettura si incontra la Montessori giovane, militante femminista attiva nel sociale, nei dispensari per i poveri, nelle campagne contro la miseria nell’Agro Romano, suffragetta in lotta per il voto alle donne. Poi la dottoressa psichiatra che, sempre impegnata per gli ultimi, si interessa alla condizione dei bambini con handicap chiusi in manicomio e ottiene di portarli fuori dalle celle per creare le prime classi speciali. La donna trasgressiva ed emancipata che ha una relazione di libero amore con un collega e, quando rimane incinta, non accetta il matrimonio riparatore e paga questa scelta con il dolore lacerante di non poter vedere suo figlio per 13 anni. La scienziata visionaria, che – osservando i bambini, come apparentemente nessuno ha mai fatto, anche se erano sotto gli occhi di tutti – mette a fuoco per la prima volta il funzionamento del cervello infantile, comprendendo cose che un secolo dopo saranno confermate dalle neuroscienze. La donna d’affari che crea un piccolo impero con la vendita del materiale didattico e la formazione degli insegnanti e lo lascia in eredità al figlio ritrovato. Infine la profetessa dell’educazione cosmica che in India approfondisce il suo lato spirituale.
Il bambino è il maestro non è un libro per insegnanti e pedagogisti. Non parla di scuola ma di infanzia, qualcosa di comune a tutti eppure misterioso, perchè pochi la ricordano, una volta che è passata. È un libro per tutti noi adulti, che un giorno siamo stati bambini e abbiamo dovuto resistere alla pressione dei grandi, che – fosse con la severità o con la blandizie – volevano portarci dove avevano deciso, invece di lasciarci fiorire, seguendo lo sviluppo del nostro portentoso cervello dalle sinapsi in continuo rinnovamento. Ogni bambino è un artista, diceva Picasso, il problema è restare creativi quando si cresce. Ogni bambino è il maestro, aveva capito molto prima di lui Maria Montessori. Se imparassimo a lasciarlo crescere secondo le sue linee naturali di sviluppo, come un albero gonfio di clorofilla cognitiva, cercando di fare meno danni possibile, forse potremmo sperare di vederlo costruire un mondo migliore.