Il Global Goal n. 3 richiede di “assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”.
Negli ultimi anni sono diversi i progressi fatti su scala globale: si è passati dai 9,8 milioni di bambini sotto i cinque anni che hanno perso la vita nel 2000, ai 5,4 milioni del 2017. In Italia, dopo il trend di forte diminuzione avvenuto fino al 2016, il tasso di mortalità per incidente stradale nel 2017 è
tornato ad aumentare.
Tuttavia come affrontare il problema della salute globale alla luce della pandemia di COVID-19 ormai diffusa in tutto il mondo?
Il Gruppo per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UNSDG) si è riunito nei mesi scorsi per coordinare il sostegno in modo che i paesi possano superare e riprendersi meglio dalla pandemia COVID-19.
I membri dell’UNSDG hanno discusso gli sforzi per mettere in pratica il “Quadro delle Nazioni Unite per la risposta socio-economica immediata al COVID-19: responsabilità condivisa, solidarietà globale e azione urgente per le persone bisognose“. Il quadro richiede la protezione dei posti di
lavoro, delle imprese e dei mezzi di sussistenza per avviare una migliore ripresa delle società e delle economie il prima possibile, in modo che si possa intraprendere un percorso più sostenibile, con l’attenzione alla parità di genere e alle emissioni di carbonio, migliore della “vecchia normalità”.
L’azione del gruppo è supportata dal nuovo Fondo di risposta e recupero COVID-19, lanciato all’inizio di aprile 2020 per catalizzare le azioni congiunte dei team nazionali delle Nazioni Unite.
I team delle Nazioni Unite, che coprono 162 paesi e territori, implementeranno questo piano di ripresa nei prossimi 12-18 mesi e stanno già lavorando fianco a fianco con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per aiutare i paesi a sopprimere la trasmissione del virus COVID-19.