
Ibridazione e biodiversità. Ogni volta che prendiamo un caffè o un cappuccino pensiamo a quanto sia importante la nostra tradizione (italiana) legata al cibo. Pensiamo sia nostro quel cibo. Pensiamo sia un tratto d’istintivo della nostra cultura, e in un certo senso lo è. È distintivo di una cultura basata sulla diversità, sugli incroci, sull’ibridazione di mondi diversi.
Il caffè come tante bevande e cibi del nostro paese ci racconta, ma non è un racconto di difesa dei valori o di arroccamento sulle proprie posizioni. È un racconto di avventura e apertura, di accoglienza di tradizioni differenti, di rielaborazione, di commistioni. E così ora il caffè come lo facciamo in Italia fa parte della nostra cultura. Ma il caffè ha origini nella cultura islamica.
È questo quello che imparerete leggendo “Il Monaco di Mokha” di Dave Eggers. Eggers e il protagonista del libro vi porteranno in giro per la California e lo Yemen. Conoscerete luoghi distrutti dalla guerra, darete un nome a posti che ci sembrano lontani ma grazie ad Eggers saranno vicini e pieni di vita.
Verrete a conoscenza della storia del Caffè, di una storia fatta di cultura, sacrifici e sfruttamenti. E sognerete, come fa il protagonista del libro, aziende che rispettino gli esseri umani e che diano senso alla qualità. Eggers è come sempre speciale, come ogni volta che racconta storie vere.
Se non conoscete Eggers però non iniziate da “Il Monaco di Mokha” ma da “L’opera struggente di un formidabile genio” e poi potrete proseguire in ordine sparso fra le tante sue opere.
Per saperne di più su Il Monaco di Mokha e quello che è successo dopo il libro seguite anche https://www.themokhainstitute.org/ #daveeggers Libreria Capurro #monkofmokha