L’ITALIA E GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE
Ogni anno l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile pubblica un rapporto, puoi scaricarlo a questo link:
Viene analizzato lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, vengono evidenziate le aree nelle quali non si sono raggiungi gli obiettivi intermedi, valutate le politiche realizzate negli ultimi 12 mesi e avanzate proposte per accelerare il percorso verso l’attuazione dell’Agenda 2030 e per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo.
Le difficoltà incontrate a causa della pandemia hanno influito sul percorso verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare relativamente a 21 dei 169 Target in cui si articolano gli SDGs https://asvis.it/goal-e-target-obiettivi-e-traguardi-per-il-2030/# che avrebbero dovuto essere raggiunti entro il 2020.
Infatti la situazione dell’Italia è lontana dai valori di riferimento, ad esempio dalla riduzione delle vittime di incidenti stradali al numero di giovani che non studiano e non lavorano (NEET), alla definizione da parte delle città di piani per la gestione dei disastri naturali e alla difesa della biodiversità.
La lettura del Rapporto AsviS 2020 costituisce un ottimo strumento non solo per essere aggiornati sul percorso verso gli SDGs, ma soprattutto per capire le relazioni che intercorrono a livello internazionale, europeo e nazionale quando si tratta di affrontare un problema planetario per la cui risoluzione non basta dare la propria adesione ma bisogna tener conto della legislazione di ciascun Paese, delle politiche economiche e degli investimenti nei diversi campi, dall’agricoltura all’energia e alla formazione.
La divisione degli argomenti nei diversi capitoli facilita la lettura e offre agli studenti della scuola secondaria di 2° grado l’occasione di una lezione di Educazione Civica non teorica ma sul campo.
Si possono iniziare a leggere i target degli SDGs che dovevano essere raggiunti nel 2020, per comprendere come il percorso al 2030 sia lungo e difficile e accostarsi poi al Rapporto per approfondire il tema nella sua complessità.
2.5 Entro il 2020, assicurare la diversità genetica di semi, piante coltivate e animali da allevamento e domestici e le loro specie selvatiche affini, anche attraverso banche del seme e delle piante gestite e diversificate a livello nazionale, regionale e internazionale, e promuovere l’accesso e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali collegate, come concordato a livello internazionale.
3.6 Entro il 2020, dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali.
4.b Entro il 2020, espandere sostanzialmente a livello globale il numero di borse di studio a disposizione dei paesi in via di sviluppo, in particolare dei paesi meno sviluppati, dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo e dei paesi africani, per l’iscrizione all’istruzione superiore, comprendendo programmi per la formazione professionale e della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, tecnici, ingegneristici e scientifici, nei paesi sviluppati e in altri paesi in via di sviluppo.
6.6 Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi.
8.6 Entro il 2020, ridurre sostanzialmente la percentuale di giovani disoccupati che non seguano un corso di studi o che non seguano corsi di formazione.
8.b Entro il 2020, sviluppare e rendere operativa una strategia globale per l’occupazione giovanile e l’attuazione del “Patto globale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro”.
9.c Aumentare significativamente l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sforzarsi di fornire un accesso universale e a basso costo a Internet nei paesi meno sviluppati entro il 2020.
11.b Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di insediamenti umani che adottino e attuino politiche e piani integrati verso l’inclusione, l’efficienza delle risorse, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e l’implementazione, in linea con il “Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030”[1], la gestione complessiva del rischio di catastrofe a tutti i livelli[1] “Sendai Framework for disaster Risk Reduction 2015-2030”.
12.4 Entro il 2020, ottenere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita, in accordo con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro effetti negativi sulla salute umana e l’ambiente.
13.a Dare attuazione all’impegno assunto nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per raggiungere l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 congiuntamente da tutte le fonti, per affrontare le esigenze dei paesi in via di sviluppo nel contesto delle azioni di mitigazione significative e della trasparenza circa l’attuazione e la piena operatività del “Green Climate Fund” attraverso la sua capitalizzazione nel più breve tempo possibile.
14.2 Entro il 2020 gestire e proteggere in modo sostenibile gli ecosistemi marini e costieri per evitare impatti negativi significativi, anche rafforzando la loro capacità di recupero e agendo per il loro ripristino, al fine di ottenere oceani sani e produttivi.
14.4 Entro il 2020, regolare efficacemente la raccolta e porre fine alla pesca eccessiva, la pesca illegale, quella non dichiarata e non regolamentata e alle pratiche di pesca distruttive, e mettere in atto i piani di gestione su base scientifica, al fine di ricostituire gli stock ittici nel più breve tempo possibile, almeno a livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile come determinato dalle loro caratteristiche biologiche.
14.5 Entro il 2020, proteggere almeno il 10 per cento delle zone costiere e marine, coerenti con il diritto nazionale e internazionale e sulla base delle migliori informazioni scientifiche disponibili.
14.6 Entro il 2020, vietare quelle forme di sovvenzioni alla pesca che contribuiscono all’eccesso di capacità e alla pesca eccessiva, eliminare i sussidi che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e astenersi dall’introdurre nuove sovvenzioni di questo tipo, riconoscendo che un trattamento speciale e differenziato adeguato ed efficace per i paesi in via di sviluppo e i paesi meno sviluppati dovrebbe essere parte integrante del negoziato sui sussidi alla pesca dell’Organizzazione Mondiale del Commercio[1] “World Trade Organization”.
15.1 Entro il 2020, garantire la conservazione, il ripristino e l’uso sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e nell’entroterra e dei loro servizi, in particolare le foreste, le zone umide, le montagne e le zone aride, in linea con gli obblighi derivanti dagli accordi internazionali.
15.2 Entro il 2020, promuovere l’attuazione di una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, fermare la deforestazione, promuovere il ripristino delle foreste degradate e aumentare notevolmente l’afforestazione e riforestazione a livello globale.
15.5 Adottare misure urgenti e significative per ridurre il degrado degli habitat naturali, arrestare la perdita di biodiversità e, entro il 2020, proteggere e prevenire l’estinzione delle specie minacciate.
15.8 Entro il 2020, adottare misure per prevenire l’introduzione e ridurre significativamente l’impatto delle specie alloctone (aliene) invasive sulla terra e sugli ecosistemi d’acqua e controllare o eradicare le specie prioritarie.
15.9 Entro il 2020, integrare i valori di ecosistema e di biodiversità nella pianificazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie di riduzione della povertà e account nella contabilità.
17.11 Aumentare in modo significativo le esportazioni dei paesi in via di sviluppo, in particolare al fine di raddoppiare la quota delle esportazioni mondiali dei paesi meno sviluppati.17.18 Entro il 2020, rafforzare il meccanismo di supporto delle capacità per i paesi in via di sviluppo, anche per i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, per aumentare in modo significativo la disponibilità di dati di alta qualità, tempestivi e affidabili disaggregati in base al reddito, sesso, età, razza, etnia, status migratorio, disabilità, posizione geografica e altre caratteristiche rilevanti in contesti nazionali sviluppati entro il 2020.