di Corrado Stajano – Edizione Il Saggiatore

Milano, primavera 2020, imprigionato dal lockdown nella sua casa, attento alle immagini e ai suoni di desolazione che gli giungono dalla città svuotata, un grande giornalista e scrittore inizia un viaggio tra ricordi personali e vicende collettive in un’Italia “rotta sotto i suoi mille campanili, nei paesi, nelle città, in un tempo che sembra non finire mai, travagliata da una crisi profonda”.
Staiano ha 91 anni e con tutta l’esperienza della vecchiaia e la forza lucida di un rigore sempre giovane ripercorre tappe della sua vita, che sono tappe della storia di un paese, a partire da quando, ragazzo, nella primavera del ’45 attendeva il ritorno del padre internato e vide entrare in una Milano distrutta dai bombardamenti i partigiani dell’Oltrepò nella “serena letizia della Liberazione”. Ma la nuova sperata società “ispirata ai principi di giustizia e libertà” non nasce, nonostante gli sforzi e il sacrificio di quanti, da allora all’immediato presente, hanno lottato perché si affermasse contro interessi oscuri, corruzione, mafie.
L’autore fa rivivere momenti tragici di cui è stato diretto e partecipe testimone, come la strage di piazza Fontana, evoca in ritratti essenziali e toccanti personaggi chiave della vicenda italiana: Nuto Revelli, Pino Pinelli, il generale dalla Chiesa, Giovanni Falcone, gli “sconfitti “ del titolo.
Documentato come un saggio, avvincente come un romanzo Sconfitti è il libro per chi voglia conoscere quei momenti della recente storia italiana di cui a scuola non si arriva mai a parlare, anche se sono imprescindibili per capire l’attualità che viviamo.
È una materia difficile e dolorosa, come difficile e dolorosa può essere una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità, ma Stajano ci conduce nel suo viaggio, che parte dalla pandemia e alla pandemia ritorna, con efficacia, chiarezza e sensibilità. E alla fine ci si scopre non tanto interessati quanto partecipi.